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Tecniche

 
Modellatura

La modellatura dell'argilla è rigorosamente basata su tecniche antiche, senza tralasciare gli aspetti innovativi che la tecnologia ceramica ha permesso nel corso dell'evoluzione della materia stessa.
Per quanto riguarda la tecnica Raku l'argilla deve avere caratteristiche refrattarie con grandi varianti fisiche e grana grossa.
Per lo scultore sono importanti la plasticità, il colore, la grana e la purezza, prima e dopo la cottura.
Per le tecniche miste l'argilla può variare da naturale a terraglia rossa, contenente ferro e più conosciuta come "terracotta". Le tecnologie amanuensi sono: il colombino, il colaggio, in lastre, decorazioni impresse, applicate o scultoree.

Tecnica "RAKU"
Antica tecnica giapponese, importata prima in America poi in Europa nel secolo scorso. Ad oggi alcuni accorgimenti si riallacciano a quella tipologia, ma molti ceramisti hanno elaborato loro linee personali, mantenendo inalterato il sapore del "Raku". Ogni pezzo viene smaltato e portato a una temperatura di 950 °C in un contenitore (forno) a cielo aperto, esigenza contingente dovuta alla quantità di fumo che emana la procedura. Successivamente, con apposite pinze, si toglie l'oggetto incandescente dal forno, per fare in modo che questo subisca il processo della riduzione. Le tipologie sono svariate e fantasiose. La mancanza di ossigeno in riduzione determina l'alchimia vera e propria del Raku. Ogni colore subisce, a seconda della maestria, dell'esperienza e anche dei materiali, variazioni cromatiche assolutamente uniche e irripetibili.
Spesso i pezzi sono sottoposti a veri e propri shock termici, creando fratture e insenature che diventano una delle caratteristiche del processo. Le parti dell'argilla non soggette a smaltatura nel processo riduttivo assumono una colorazione scura, conferendo all’opera d’arte un riconoscimento particolare. È indispensabile trovare smalti di base compatibili con questo processo esasperato; il craquelè è un segno sintomatico casuale che spesso affiora e identifica in modo non omogeneo la superficie.

Tecnica con colori
L'uso della vernice (smalto trasparente), che ricopre la superficie di un oggetto per fissare i colori e renderlo impermeabile, è molto antico. La scultura viene decorata a mano, o ad aerografo, con ossidi coloranti, poi ricoperti da uno smalto (cristallina) lucido o satinato. Questa tecnica si è sviluppata nel nostro Paese verso la fine del 700 con la produzione di vasellame di pasta bianca, allo scopo di fronteggiare la forte concorrenza inglese che cominciava a invadere i mercati italiani. Dipingendo discretamente sul biscotto bianco tutte le tecniche decorative sono possibili: dal pennello agli stampini, dalle mascherine all'aerografo.

Tecnica con colori sopra smalto
tecnica smaltatura ad immersioneL'uso storico di questa tecnica arriva dalla Spagna, prevalentemente da Valencia e Majorca; da quest'ultima deriva il nome di "maiolica" che proliferò in Italia nel XIV e XV secolo. Le caratteristiche tipiche dei prodotti della maiolica italiana sono lustri, riflessi e decorazioni eseguite con ossidi coloranti su smalto bianco crudo che ricoprono l'oggetto biscottato. La smaltatura può essere eseguita per immersione, a spruzzo, a pennello o per aspersione, non superando mai il millimetro di spessore.

Decorazione con smalti vari
Questa tecnica si è affermata recentemente grazie al contributo delle ricerche costanti dei ceramisti innovativi e alle varie sperimentazioni per superare orizzonti e traguardi già raggiunti e conosciuti, e grazie a uno scambio continuo di informazioni che oggi sono alla portata di tutti. Esistono in commercio una vastissima gamma di smalti con caratteristiche diverse: a tinta uniforme e liscia, screziati, lucidi, opachi, con superfici caratterizzate dovute a materiali reagenti che provocano particolari effetti durante la cottura. È possibile trovare anche smalti fusibili sovrapposti a smalti più duri (o viceversa) che permettono di ottenere superfici ed effetti di colori a seconda del loro grado di fusibilità.